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ll caso Moro - Cronaca si un rapimento

 

16 Marzo - Via Fani: i testimoni oculari

Molte sono le persone che assistono all'azione brigatista e, grazie alle loro testimonianze, si ricostruisce, fin da subito, la dinamica dei fatti.

Alcune testimonianze come quelle di Alessandro Marini e Pietro Lalli saranno anche alla base di ipotesi sull'agguato più o meno fantasiose.

 

Via Fani 1



Uno spettacolo agghiacciante

Alle 9:10, di Giovedi 16 Marzo le forze dell'ordine, giunte in forse in Via Fani, si trovano davanti uno spettacolo agghiacciante: i cinque uomini della scorta massacrati, la 130 dove viaggiava Moro e l'alfetta della scorta crivellate di colpi. Davanti alle due auto, una 128 bianca con targa diplomatica, l'auto che i terroristi hanno utilizzato per rallentare il convoglio di Moro. Per terra accanto a decine di bossoli ci sono un caricatore, un cappello di pilota dell'aeronautica, una borsa di tela, un paio di baffi finti.

I racconti dei testimoni

Dei terroristi non c'è traccia, ma molti sono i testimoni che hanno assistito all'agguato e danno il loro contributo per la ricostruzione dell'attacco

Paolo Pistolesi, è nella sua edicola all'inizio di Via Fani, quando sente i primi colpi:

«Ho udito prima un colpo seguito, a breve intervallo, da altri due che al momento mi sono sembrati scoppiettii di una macchina. Subito dopo ho sentito echeggiare chiarissime, una o due raffiche di mitra, sono uscito dell’edicola e ho visto la macchina di Moro e quella della scorta ferme...

Ho notato due persone: la prima in piedi sul marciapiede sinistro della strada quasi all’altezza dell’incrocio con Via Stresa all’altezza dell’auto di Moro. La seconda persona invece era ferma vicino ad un auto bianca una fiat 124 o 128 parcheggiata a spina di pesce sul lato sinistro di Via Fani.

La prima persona mi rivolgeva le spalle; non mi sono accorto se avesse un’arma, tuttavia mi sembra che reggesse in mano una borsa; ho notato però che era vestito da militare non so precisare però il corpo d’appartenenza...

Il secondo individuo quello vicino all’auto di colore bianco indossava un passamontagna nero con una striscia rossa in mezzo... ho visto benissimo che questo individuo impugnava un mitra, mi sembra con il braccio destro; lo impugnava, nel momento in cui l’ho visto, tenendolo rivolto verso l’alto e movendo lo stesso braccio faceva cenno alle macchine che sopraggiungevano di tornare indietro e di allontanarsi, ad un certo punto si è rivolto verso di me e, impugnando sempre il mitra , ha fatto cenno di allontanarmi, quindi ha abbassato il mitra nella mia direzione; a quel punto io mi sono buttato dietro una macchina

(...) Mentre mi rialzavo ho visto il 124 o 128 di cui ho detto prima allontanarsi velocemente in Via Stresa verso sinistra.» Testimonianza di Paolo Pistolesi - Verbale della Questura di Roma 17 Marzo 1978

via fani

Punto di vista del testimone Paolo Pistolesi. Polizia di Stato: ricostruzione della Dinamica della Strage di Via Fani.

 

Alessandro Marini che sta risalendo, con il suo ciclomotore, Via Fani in direzione via Trionfale. giunge all’altezza di Via Stresa proprio nel momento in cui parte l’azione brigatista:

«Sull’angolo di Via Fani ho visto quattro individui indossanti una divisa militare bicolore... per terra, a fianco di costoro una grossa borsa nera, sull’altro lato della strada ho notato tre autovetture una delle quali, al centro una Fiat 132 blu, che si erano fermate evidentemente per immettersi in Via Stresa in direzione della Camilluccia.

Uno dei quattro individui si è avvicinato alla 132 e fulmineamente ha spaccato il vetro della portiera anteriore sinistra, quello cioè del lato del guidatore...a questo punto è iniziata una furiosa sparatoria da parte dei quattro individui predetti.

Nel frattempo dalla terza macchina è disceso, dalla parte posteriore un giovane con in mano una pistola. Credo che si accingeva a sparare ma è stato freddato dai colpi di mitra di altri due giovani che sono sbucati fra due autovetture parcheggiate.

Circa 10 - 15 metri oltre i quattro inividui dal lato opposto a quello dove si trovavano le tre autovetture. E’ stato un numerosissimo susseguirsi di colpi d’arma da fuoco. A questo punto, dieci, venti, trenta secondi dopo ho visto affiancare la macchina centrale da un’altra autovettura ... ho visto almeno due individui aprire la portiera posteriore sinistra della 132 blu, afferrare una persona di una certa età con un soprabito scuro e con i capelli brizzolati e trasbordarla sull’autovettura Fiat che si era affiancata.

Credo di aver riconosciuto in questa persona trasbordata l’onorevole Aldo Moro. Questa vettura poi, con stridio di gomme, è partita per via Stresa, direzione Primavalle-Montemario seguita da una Honda di grossa cilindrata a bordo della quale c’erano due individui, uno dei quali ,quello sul sedile posteriore con il passamontagna scuro, ha esploso vari colpi di mitra nella mia direzione, praticamente ad altezza d’uomo, perdendo proprio all’incrocio un caricatore che è finito per terra. Finita la sparatoria ho constatato che i quattro individui in divisa erano scomparsi» Testimonianza di Alessandro Marini - Ibidem

via fani

Punto di vista del testimone Marini (la presenza della Balzarani non è indicata dal testimone). È visibile il caricatore rinvenuto sulla scena del crimine. Polizia di Stato: ricostruzione della Dinamica della Strage di Via Fani.


Giuseppe Samperi è il gestore della stazione di servizio Mobil, posta sulla destra di Via Fani, ben oltre l’incrocio con Via Stresa. Mentre è intento a rifornire di benzina un’automobile sente i primi spari e a passo svelto risale Via Fani e si dirige verso le tre auto ferme.

«Appena avvicinatomi alle autovetture due persone, ferme in prossimità dell’incrocio, una donna e un uomo, hanno gridato al mio indirizzo “se ne vada via, se ne vada via”.

Nello stesso istante ho visto altre due persone di sesso maschile che sparavano contro l’autovettura blu. Ho cercato di temporeggiare prima di andare via ma le stesse persone mi hanno ancora ribadito ad alta voce di andare via.

Nello stesso istante ho visto i due che sparavano trarre con forza un uomo dalla macchina. Mentre l’uomo che mi ha invitato due volte ad andare Via gridava “Dai forza prendete la macchina”. A questo punto un’autovettura Fiat 128 di colore bianco ivi parcheggiata, ha girato verso Via Stresa e hanno caricato a bordo l’uomo che poco prima avevano preso...mentre l’uomo e la donna che mi hanno gridato diverse volte sono montati su un’altra autovettura di cui non ricordo ne il tipo ne il colore». Testimonianza di Giuseppe Samperi - Ibidem

Antonio Calio Marincola è ancora a letto quando sente i primi colpi di arma da fuoco. Si alza immediatamente e affacciatosi al balcone che da su Via Stresa vede:

«Vicino alla Fiat 132 due individui indossanti la divisa completa delle guardie di P.s. giacca blu, pantaloni azzurro chiaro e berretto con visiera. Entrambi impugnavano armi da fuoco che a me sono parse dei mitra corti... uno dei due individui, con il calcio del suo mitra ha sfondato il vetro del finestrino anteriore sinistro del 132. Mi pare che abbia fatto ciò dopo aver espolso alcuni colpi. Sfondato il finestrino come detto lo sconosciuto ha sparato una lunga raffica contro conducente dell’autovettura» Testimonianza di Antonio Calio Maricola - Ibidem

L’attenzione di Giorgio Lalli, è invece attratta da uno dei quattro terroristi in divisa:

«Ho notato un giovane che all’incrocio con Via Fani sparava una raffica di circa 15 colpi poi faceva un passo indietro per allargare il tiro e sparava in direzione di un’Alfetta. Dal modo in cui ha sparato mi è sembrato un conoscitore dell’arma in quanto con la destra la impugnava e con la sinistra sopra la canna controllava che questa non si impennasse, inoltre ha sparato con freddezza e i suoi colpi sono stati Nel mentre alle sue spalle vi era una donna con qualcosa in mano, presumo una paletta di quelle della polizia. Detta donna appena l’individuo ha terminato di sparare ha fatto un cenno come dire tutto a posto» Testimonianza di Giorgio Lalli - Ibidem

La ragazza è notata anche dalla signora Giovanna Conti:

«La ragazza armata, che era al centro dell’incrocio era piuttosto giovane, di statura media. Indossava un giaccone, di cui non ricordo il colore ed aveva capelli castano chiari» Testimonianza di Giorgio Lalli - Ibidem

 

La prima ricostruzione dell'agguato

Queste, ed altre testimonianze, permettono di ricostruire con una certa precisione, la dinamica dell'agguato, come dimostra il verbale redatto dalla questura il giorno successivo 17 Marzo.

(…) Si è potuto così stabilire che verso le ore 9 la Fiat 130 targata Roma L 59812, guidata dall'app. dei Carabinieri Ricci Domenico e con a bordo l'on.le Aldo Moro ed il maresciallo dei Carabinieri Leonardi Oreste, mentre percorreva via Mario Fani, seguita dall' Alfetta targa ta Roma S 93393 f con a bordo la scorta dell'Ispettorato generale di P.S. presso il Viminale (brg. P.S. Zizzi Francesco e guardie di P.S.lozzino Raffaele e Rivera Giulio, quest'ultimo autista), giunta all'incrocio con via Stresa, è stata improvvisamente bloccata da una Fiat 128 familiare, targata CD 19707, che retrocedeva da via Stresa verso via Fani.

Contemporaneamente, quattro individui indossanti divise di personale di volo dell'Alitalia, armati di mitra ed appostati sul lato sinistro della strada, hanno aperto il fuoco contro la Fiat 130, dopo averne infranto il cristallo sinistro anteriore con il calcio di un mitra, e l'Alfetta, colpendo quattro degli anzidetti militari rimasti a bordo.

Il quinto militare, la guardia di P.S. lozzino, sceso dall'autovettura impugnando la pistola d'ordinanza, è stato a sua volta raggiunto da alcuni colpi di pistola esplosi da uno dei terroristi.

Almeno altri due malviventi sorvegliavano la strada, disposti uno lungo via Fani dietro le autovetture assalite, l'altro, una donna, al l'incrocio con via Stresa.

L'on.le Moro è stato, quindi, prelevato. trascinato via e caricato su 'una Fiat 132 di colore bleu, sopraggiunta all'istante, che si è allontanata con a bordo i quattro" terroristi travestiti da dipendenti dell'Alitalia, in direzione di via Trionfale, unitamente ad altre due . autovetture Fiat 128", una bianca l'altra bleu, e ad una moto Honda con a bordo gli altri complici.

Le tre suddette autovetture sono state poi viste transitare in via Carlo Belli ed in via Casale de Bustis. Sul posto sono rimasti cadaveri quattro dei succitati militari, mentre il brg. Zizzi, gravemente ferito, e stato -come già detto- trasportato al Policlinico Gemelli, dove e deceduto dopo due ore. Verbale della Questura di Roma 17 Marzo 1978


 

   

Il verbale della DIgos del 17/3/1978 che ricostruisce l'azione di Via Fani - leggi

CRONACA DI UN RAPIMENTO

* Via Fani: ore 9:03 - leggi

* L'Italia tra incredulità e sgomento - leggi

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*  Via Fani: la parola ai brigatisti - leggi

* Via Fani: l'agguato - leggi

* La fuga - leggi

* Nella prigione del popolo - leggi

* 17 marzo Una città in stato d'assedio - leggi

* 18 marzo Il primo comunicato br - leggi

 

Il primo verbale della Questura di Roma che ricostruisce l'azione brigatista di Via Fani - Leggi

La dinamica dell'agguato terrorista ricostruta nella sentenza di primo grado del Processo Moro. - leggi

L'azione di Via Fani attraverso le confessioni dei brigatisti. - leggi

 

 

 

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