I presunti premi ai terroristi
Mario Moretti
Anche su Mario Moretti sono stati espressi dei dubbi riguardo il percorso carcerario. Si afferma infatti che in cambio del suo avvallo alla verità, costruita nel memoriale Morucci, avrebbe ottenuto significativi vantaggi. In particolare si fa riferimento al primo permesso premio ottenuto nel 1993 ed alla semilibertà concessa nel 1997. Anche in questo caso basta ricostruire l'iter giudiziario di Moretti per capire come gli appunti mossigli non sono altro che fake news. Mario Moretti, dopo 42 anni dall'arresto, unico tra i terroristi non irriducibili, è ancora in regime di semilibertà
Un'intervista in cambio di benefici?
Tra le poche citazioni relative a reali privilegi ottenuti dai brigatisti compare anche Mario Moretti.
Ciò ha francamente dell'incredibile essendo Moretti forse l'unico brigatista non irriducibile ancora in regime di semilibertà dopo ben 42 anni.
Moretti " sconta", diciamo così, la sua intervista del 1994 in cui di fatto confermò in pieno la ricostruzione del contestato memoriale Morucci.
Per i fautori della teoria del patto, dimostrare che anche Moretti ha avuto evidenti benefici per aver avallato la "verità dicibile" diventa essenziale.
A Moretti, ancora oggi, in carcere, non si possono contestare grandi benefici se non i tempi in cui sono stati concessi i permessi e la semilibertà.
Il permesso premio del 1993: una fake news.
Il primo permesso concesso a Mario Moretti è del gennaio 1993.
Sull'argomento si esprime, ultima in ordine di tempo , la relazione della Commissione Antimafia che ha dedicato parte dei suoi lavori alla vicenda Moro. Parlando di significativi vantaggi processuali e giudiziari dei terroristi si cita appunto il premesso di Moretti:
Nel gennaio del 1993 Mario Moretti, dopo soli 12 anni di detenzione, ha infatti goduto di un permesso premio di 4 giorni. Un trattamento penitenziario sorprendente, molto più favorevole di quello riservato a quasi tutti i comuni ergastolani. Commissione Antimafia, relazione di settembre 2022, pag. 6, nota 8
La Commissione non si è certo premurata di analizzare le modalità in cui è stato concesso il permesso a Moretti, ma si è limitata ad un poco onorevole copia incolla, senza citare neanche la fonte, di quanto scritto da Sergio Flamigni a pag. 248 del suo libro "Patto di omertà"
l'ex capo brigatista Mario Moretti lascia il carcere di Opera per un permesso premio di 4 giorni. un vero record: nessun altro ergastolano (salvo Morucci) ha mai beneficiato, come l'ex capo delle Br, di permessi premio dopo soli 12 anni di detenzione. Sergio Flamigni, Patto di Omertà. Il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro: i silenzi e le menzogne della versione brigatista, Kaos edizioni, 2015
Moretti quindi ha ricevuto un favore particolare dalla Magistratura? Ricostruiamo i motivi per i quali è stato concesso a Mario Moretti il permesso premio.
Moretti, essendo stato arrestato nel 1981, nel 1993 è in carcere, e su questo sono tutti d'accordo, da 12 anni.
La legge Gozzini all'articolo 9 che regola i permessi premio dice:
La concessione dei permessi è ammessa (...) nei confronti dei condannati alla reclusione superiore a tre anni dopo l'espiazione di almeno un quarto della pena ovvero di dieci anni di essa nei casi di condanna all'ergastolo.
Quindi Moretti non solo era nei termini di legge ma ha aspettato due anni per ottenere il permesso.
Ora che un fatto così chiaro, sia stravolto e diventi una colossale "bufala", con cui cercare di dimostrare presunti privilegi penitenziari nei confronti dei brigatisti e quindi l'esistenza di una verità dicibile", non può che lasciare esterrefatti.
Sarebbe bastato consultare i giornali, come l'articolo del Corriere della Sera del 23 gennaio 1993 che riportiamo qui accanto per capire che il permesso era stato concesso a norma di legge, e non c'era nulla di sorprendente e nessun beneficio particolare nei confronti del brigatista.
Per capire, anche in questo caso, l'iter della decisione e quante persone siano state coinvolte è interessante riportare parte dell'articolo di Costantino Muscau presente sempre sul Corriere del 23 gennaio:
Moretti aveva fatto domanda di permesso premio (secondo quanto prevede la legge Gozzini) in ottobre. La pratica aveva poi seguito l'iter normale. Era stata esaminata dal giudice di sorveglianza. Sergio Piccinni Leopardi. il quale aveva consultato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza (di cui fanno parte Questore, Prefetto, comandante dei Carabinieri. sindacalisti), aveva preso in considerazione i giudizi dell'équipe di assistenti sociali, educatori e direttore del carcere e aveva deciso.
La semilibertà in anticipo?
Altro rilievo fatto a Moretti riguarda la concessione della semilibertà ottenuta nel 1997 ovvero dopo 16 anni di carcere.
Questa volta, stranamente, si consulta il codice penale e all'articolo 50 si legge:
Il condannato all’ergastolo può essere ammesso al regime di semilibertà dopo avere espiato almeno venti anni di pena.
Ancora una volta si afferma che Moretti ha ottenuto ben 4 anni di sconto rispetto alle norme vigenti.
Purtroppo per i propugnatori dei benefici nei confronti dei brigatisti, non è cosi.
Il calcolo per determinare il momento in cui concedere la semilibertà è decisamente più complesso.
Moretti fu arrestato il 4 aprile del 1981 ed ha ottenuto la semilibertà il 3 dicembre 1997. Quindi esattamente dopo 16 anni e 241 giorni. Al calcolo del periodo per ottenere i benefici della legge bisogna aggiungere quanto prescritto dall'art. 54 del codice penitenziario:
Al condannato a pena detentiva che ha dato prova di partecipazione all'opera di rieducazione è concessa, quale riconoscimento di tale partecipazione, e ai fini del suo più efficace reinserimento nella società, una detrazione di quarantacinque giorni per ogni singolo semestre di pena scontata.
Moretti quindi aveva maturato, oltre ai 16 anni e 241 giorni, 48 mesi di sconto (16x 3) a cui vanno aggiunti altri 45 giorni di sconto relativi ai 241 giorni del 17° anno.
Quindi detraendo gli sconti previsti, Moretti poteva accedere alla semilibertà dopo 15 anni e 320 giorni di carcere. Avendo scontato, al momento della decisione, 16 anni e 241 giorni di detenzione, il provvedimento risulta assolutamente in linea con le norme vigenti.
Come si sa Moretti è tutt'ora in regime di semilibertà. Avrebbe i requisiti per ottenere la libertà condizionale. Non sappiamo se in tempi recenti abbia presentato la domanda al tribunale di sorveglianza e se ci siano stati dei rifiuti da parte del magistrato.