18 marzo 1978
Comunicato n° 1 - Valerio Morucci e Adriana Faranda, i postini delle Br, depositano, nel pomeriggio del 17 marzo il comunicato numero 1 e la Polaroid con Moro, sul tetto di una macchina che fa foto posta nel sottopassaggio di largo Argentina. Successivamente telefonano al “Messaggero” indicando il luogo dove trovare la busta.
Passano le ore e la notizia del ritrovamento del massaggio non compare ne sul “Messaggero” né su altri mezzi di informazione. Nelle Br si comincia a pensare ad un tentativo di censura da parte delle forze dell’ordine. Il giorno seguente, 18 marzo, dopo un nuovo sopralluogo in Largo Argentina, poco dopo mezzogiorno, Morucci da una cabina pubblica telefona al centralino del "Messaggero" e chiede di Ezio Pasero. Quando il giornalista risponde alla chiamata sente dall’altra parte della cornetta una voce con un leggero accento romanesco che si qualifica:
«Sono le Brigate Rosse» «Ed io sono Buffalo Bill! Chi sei veramente? »«Figurarsi se ti dico anche il mio nome…piuttosto perché hai scritto che non ci sono messaggi?» «Perché non è arrivato nessun volantino.» «Non è vero ieri vi abbiamo avvertito di andarlo a prendere a Largo Argentina. C’è forse il blackout di Cossiga, il Ministro degli Interni vuol far sapere le cose solo quando sono concluse?» «A Largo Argentina ci siamo andati ma non abbiamo trovato nulla.» «Si vede che avevate i telefoni sotto controllo e che la polizia è arrivata prima di voi.» «Allora fatecene avere un altro.» «Il messaggio è ancora lì, nel sottopassaggio tra Largo Argentina e Via Arenula, sul tetto della macchina delle fotocopie, sotto un mucchio di cartacce c’è una busta gialla di tipo commerciale. C’è anche una foto di Moro.»"Le indicazioni questa volta sono precise e il giornalista Maurizio Salticchioli trova immediatamente la busta arancione
Comunicato n°1
BRIGATE ROSSE
Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo ALDO MORO, presidente della Democrazia Cristiana. La sua scorta armata, composta di cinque agenti dei famigerati Corpi Speciali, è stata completamente annientata.
Chi è ALDO MORO è presto detto: dopo il suo degno compare De Gasperi, è stato fino ad oggi il gerarca più autorevole, il "teorico" e lo "stratega" indiscusso di quel regime democristiano che da trent'anni opprime il popolo italiano. Ogni tappa che ha scandito la controrivoluzione imperialista di cui la DC è stata artefice nel nostro paese, dalle politiche sanguinarie degli anni '50, alla svolta del "centro-sinistra" fino ai giorni nostri con "l'accordo a sei", ha avuto in ALDO MORO il padrino politico e l'esecutore più fedele delle direttive impartite dalle centrali imperialiste.
E' inutile elencare qui il numero infinito di volte che Moro è stato presidente del Consiglio o membro del Governo in ministeri chiave, e le innumerevoli cariche che ha ricoperto nella direzione della DC, (tutto è ampiamente documentato, e sapremo valutarlo opportunamente), ci basta sottolineare come questo dimostri il ruolo di massima e diretta responsabilità da lui svolto, scopertamente o "tramando nell'ombra", nelle scelte politiche di fondo e nell'attuazione dei programmi controrivoluzionari voluti dalla borghesia imperialista.
Compagni, la crisi irreversibile che l'imperialismo sta attraversando mentre accelera la disgregazione del suo potere e del suo dominio, innesca nello stesso tempo i meccanismi di una profonda ristrutturazione che dovrebbe ricondurre il nostro paese sotto il controllo totale delle centrali del capitale multinazionale e soggiogare definitivamente il proletariato.
La trasformazione nell'area europea dei superati Stati-nazione di stampo liberale in Stati Imperialisti delle Multinazionali (SIM) è un processo in pieno svolgimento anche nel nostro paese. Il SIM, ristrutturandosi, si predispone a svolgere il ruolo di cinghia di trasmissione degli interessi economici-strategici globali dell'imperialismo, e nello stesso tempo ad essere organizzazione della controrivoluzione preventiva rivolta ad annichilire ogni "velleità" rivoluzionaria del proletariato.
Questo ambizioso progetto per potersi affermare necessita di una condizione pregiudiziale: la creazione di un personale politico - economico - militare che lo realizzi. Negli ultimi anni questo personale politico strettamente legato ai circoli imperialisti è emerso in modo egemone in tutti i partiti del cosiddetto "arco costituzionale", ma ha la sua massima concentrazione e il suo punto di riferimento principale nella Democrazia Cristiana.
La DC è così la forza centrale e strategica della gestione imperialista dello Stato. Nel quadro dell'unità strategica degli Stati Imperialisti, le maggiori potenze che stanno alla testa della catena gerarchica, richiedono alla DC di funzionare da polo politico nazionale della controrivoluzione. E' sulla macchina del potere democristiano, trasformata e "rinnovata", è sul nuovo regime che essa ha imposto che dovrà marciare la riconversione dello Stato-nazione in anello efficiente della catena imperialista e potranno essere imposte le feroci politiche economiche e le profonde trasformazioni istituzionali in funzione apertamente repressiva richieste dai partner forti della catena: USA, RFT.
Questo regime, questo partito sono oggi la filiale nazionale, lugubremente efficiente, della più grande multinazionale del crimine che l'umanità abbia mai conosciuto. Da tempo le avanguardie comuniste hanno individuato nella DC il nemico più feroce del proletariato, la congrega più bieca di ogni manovra reazionaria. Questo oggi non basta. Bisogna stanare dai covi democristiani, variamente mascherati, gli agenti controrivoluzionari che nella "nuova " DC rappresentano il fulcro della ristrutturazione dello SIM, braccarli ovunque, non concedere loro tregua.
Bisogna estendere e approfondire il processo al regime che in ogni parte le avanguardie combattenti hanno già saputo indicare con la loro pratica di combattimento. E' questa una delle direttrici su cui è possibile far marciare il Movimento di Resistenza Proletario Offensivo, su cui sferrare l'attacco e disarticolare il progetto imperialista.
Sia chiaro quindi che con la cattura di ALDO MORO, ed il processo al quale verrà sottoposto dal Tribunale del Popolo, non intendiamo "chiudere la partita" né; tantomeno sbandierare un "simbolo", ma sviluppare una parola d'ordine su cui tutto il Movimento di Resistenza Proletario Offensivo si sta già misurando, renderlo più forte, più maturo, più incisivo e organizzato. Intendiamo mobilitare la più vasta e unitaria iniziativa armata per l'ulteriore crescita DELLA GUERRA DI CLASSE PER IL COMUNISMO.
Portare l'attacco allo stato imperialista delle multinazionali. Disarticolare le strutture, i progetti della borghesia imperialista attaccando il personale politico-economico-militare che ne è l'espressione. Unificare il movimento rivoluzionario costruendo il partito comunista combattente.
Comunicato n°1 17/03/1978
Per il Comunismo
BRIGATE ROSSE
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