20 aprile 1978
Comunicato n° 7 - La prima telefonata che preannuncia il messaggio n° 7 arriva al "Messaggero" di Roma poco dopo mezzogiorno del 20 aprile. Il comunicato si trova nel solito cestino in via dei Maroniti, la parallela alle spalle di Via del Tritone, dove ha sede il Messaggero. Successivamente telefonate alle solite redazioni a Torino Milano Genova
Comunicato n° 7
BRIGATE ROSSE
E' passato più di un mese dalla cattura di Aldo Moro: un mese nel quale Aldo Moro è stato processato cosi come è sotto processo tutta la DC e i suoi complici; Aldo Moro è stato condannato cosi come è stata condannata la classe politica che ha governato per trent'anni il nostro paese, con le infamie, con il servilismo alle centrali imperialiste, con la ferocia antiproletaria.
La condanna di Aldo Moro verrà eseguita cosi come il Movimento Rivoluzionario si incaricherà di eseguire quella storica e definitiva contro questo immondo partito e la borghesia che rappresenta. Detto questo occorre fare chiarezza su alcuni punti.
1- In questo mese abbiamo avuto modo di vedere una volta di più la DC e il suo vero volto. E' quello cinico e orrendo dell'ottusa violenza controrivoluzionaria. Ma abbiamo anche visto fino a che punto arriva la sua viltà. Ancora una volta la DC, come ha fatto per trent'anni, ha cercato di scaricare le proprie responsabilità, di confondere con l'aiuto dei suoi complici la realtà di uno Stato Imperialista che si appresta ad annientare il movimento rivoluzionario, che si appresta al genocidio politico e fisico delle avanguardie comuniste. In Italia, come d'altronde nel resto d'Europa "democratica" esistono dei condannati a morte: sono i militanti combattenti comunisti.
Le leggi speciali, i tribunali speciali, i campi di concentramento sono la mostruosa macchina che dovrebbe stritolare nei suoi meccanismi chi combatte per il comunismo.
Gli specialisti della tortura, dell'annientamento politico, psicologico e fisico, ci hanno spiegato sulle pagine dei giornali nei minimi dettagli (l'hanno detto, mentendo con la consueta spudoratezza, a proposito del "trattamento" subito da Aldo Moro, che invece è stato trattato scrupolosamente come un prigioniero politico e con i diritti che tale qualifica gli conferisce; niente di più ma anche niente di meno), quali effetti devastanti e inumani producano lo snaturare l'identità politica dell'individuo, l'isolamento prolungato, le raffinate ed incruente sevizie psicologiche, i sadici pestaggi ai quali sono sottoposti i prigionieri comunisti. E dovrebbe esserlo per secoli, tanti quanti ne distribuiscono con abbondanza i tribunali speciali. E quando questo non basta c'è sempre un medico compiacente, un sadico carceriere che si possano incaricare di saldare la partita.
Questo è il genocidio politico che da tempo e per i prossimi anni la DC e i suoi complici si apprestano a perpetrare. Noi sapremo lottare e combattere perché; tutto ciò finisca, e non rivolgiamo nessun appello che non sia quello al Movimento Rivoluzionario di combattere per la distruzione di questo Stato, per la distruzione dei campi di concentramento, per la libertà di tutti i comunisti imprigionati.
L'appello "umanitario" lo lancia invece la DC. E qui siamo nella più grottesca spudoratezza. A quale "umanità" si possono mai appellare i vari Andreotti, Fanfani, Leone, Piccoli, Rumor e compari? Ma ora è arrivato il tempo in cui la DC non può più scaricare le proprie responsabilità politiche, può scegliersi i complici che vuole, ma sotto processo prima di tutto c'è questo immondo partito, questa lurida organizzazione del potere dello stato.
Per quanto riguarda Aldo Moro ripetiamo - la DC può far finta di non capire ma non riuscirà a cambiare le cose - che è un prigioniero politico condannato a morte perché; responsabile in massimo grado di trent'anni di potere democristiano di gestione dello stato e di tutto quello che ha significato per i proletari. Il problema al quale la DC deve rispondere è politico e non di umanità; umanità che non possiede e che non può costituire la facciata dietro la quale nascondersi, e che, reclamata dai suoi boss, suona come un insulto. Nei campi di concentramento dello stato imperialista ci sono centinaia di prigionieri comunisti, condannati alla "morte lenta" di secoli di prigionia.
Noi lottiamo per la libertà del proletariato, e parte essenziale del nostro programma politico è la libertà per tutti i prigionieri comunisti.
Il rilascio del prigioniero Aldo Moro può essere preso in considerazione solo in relazione alla LIBERAZIONE DI PRIGIONIERI COMUNISTI.
La DC dia una risposta chiara e definitiva se intende percorrere questa strada; deve essere chiaro che non ce ne sono altre possibili. La DC e il suo governo hanno ~8 ore di tempo per farlo a partire dalle ore 15 del 20 aprile; trascorso questo tempo ed in caso di ennesima viltà della DC noi risponderemo solo al proletariato ed al Movimento Rivoluzionario, assumendoci la responsabilità dell'esecuzione della sentenza emessa dal Tribunale del Popolo.
2 - Il comunicato falso del 18 aprile. E' incominciata con questa lugubre mossa degli specialisti della guerra psicologica, la preparazione del "grande spettacolo" che il regime si appresta a dare, per stravolgere le coscienze, mistificare i fatti, organizzare intorno a sé; il consenso.
I mass-media possono certo sbandierare, ne hanno i mezzi, ciò che in realtà non esiste; possono cioè montare a loro piacimento un sostegno ed una solidarietà alla DC, che nella coscienza popolare è invece solo avversione, ripugnanza per un partito putrido ed uno Stato che il proletariato ha conosciuto in questi trent'anni e nei confronti dei quali, nonostante la mastodontica opera di propaganda del regime, ha già emesso un verdetto che non è possibile modificare.
C'è un altro aspetto di questa macabra messa in scena che tutti si guardano bene dal mettere in luce, ed è il calcolo politico e l'interesse personale dei vari boss della DC. Come sempre è accaduto per la DC, i giochi di potere sono un elemento ineliminabile della sua corruzione, del suo modo di gestire lo Stato.
Sono un elemento secondario ma molto concreto, e ci illuminano ancora di più di quale "umanità" è pervasa la cosca democristiana. Aldo Moro, che rinchiuso nel carcere del popolo ormai ne è fuori, ce li indica senza reticenze, e nel caso che lo riguarda vede come in particolare il suo compare Andreotti cercherà con ogni mezzo di trasformarlo in un "buon affare" (cosi lo definisce Moro), come ha sempre fatto in tutta la sua carriera e che ha avuto il suo massimo fulgore con le trame iniziate con la strage di piazza Fontana, con l'uso oculato e molto personale dei servizi segreti che vi erano implicati.
Andreotti ha già le mani abbondantemente sporche di sangue, e non ci sono dubbi che la sceneggiata recitata dai vari burattini di stato ha la sua sapiente regia. La statura morale dei democristiani è nota a tutti, rilevarla può solo renderceli più odiosi, e rafforzare il proposito dei rivoluzionari di distruggere il loro putrido potere.
Di tutto dovranno rendere conto e mentre denunciamo, come falso e provocatorio il comunicato del 18 aprile attribuito alla nostra organizzazione, ne indichiamo gli autori: Andreotti e i suoi complici.
Comunicato n°7 20/04/1978
Per il Comunismo
BRIGATE ROSSE