Commissione Antimafia - XVIII legislatura
L'audizione di Cristina Damiani
La testimonianza di Cristiana Damiani che durante l'azione brigatista vede un terrorista sparare da dietro la mini parcheggiata sul lato sinistro di via Fani. Da quale distanza Cristina Damiani assiste alla'agguato. AnniAffollati, tramite Google, e con un calcolo del tutto empirico, cerca di misurare la distanzala quarta volte
Prima di parlare dell'audizione di Cristina Damiani davanti alla Commissione Antimafia è doveroso fare una precisazione di carattere generale. Bisognerebbe avere sempre il massimo rispetto per i testimoni oculari, cioè coloro che attraverso il loro racconto danno in buona fede un contributo al raggiungimento della verità rispetto ad un fatto a cui è accaduto di assistere.
Spesso si dimentica, però, quanto un avvenimento, a cui si partecipe per caso, possa essere traumatico. Come la letteratura insegna le reazioni possono essere diverse: da una visione fotografica che registra ogni minimo particolare ad una rielaborazione personale dei fatti che porta a stravolgere la realtà.
Bisognerebbe quindi avere, rispetto alle testimonianze, la consapevolezza che possono aiutare a capire lo svolgimento dell'accaduto ma non devono essere prese come verità assoluta. Specialmente nel caso in cui si tratti di testimonianze singole senza altri riscontri.
Per questo motivo non amiamo una tendenza ben presente nel caso Moro, ovvero scegliere tra le testimonianze quelle che servono a suffragare una propria tesi e considerarle, al di la di ogni dubbio, come verità.
Veniamo all'audizione di Cristina Damiani. La Damiani raccontò, quello che aveva visto la mattina del 16 marzo in via Fani, all'autorità giudiziaria il 17 maggio 1978.
Non amando particolarmente i racconti fatti dopo quasi 50 anni partiamo dal verbale del 1978. La Damiani racconta tra l'altro:
sono uscita dal cancello della mia abitazione posta al civico 94- di Via Mario Fani, dirigendomi a sinistra verso la sovrastante via Trionfale dopo aver percorso, sul marciapiedi circa due metri, ho udito un colpo isolato di arma da fuoco, proveniente dalle mie spalle, subito mi sono fermata e nel mentre mi giravo ho udito una raffica di colpi di arma da fuoco, di tonalità diversa da quel del primo colpo isolato. […] Contemporaneamente ho visto una canna di arma da fuoco lunga circa trenta centimetri spuntare da dietro una vettura parcheggiata davanti al bar Olivetti, di altezza leggermente alla meta superiore dell’altezza della vettura. Ho avuto la netta sensazione che dalla canna dell’arma da me vista partissero dei colpi diretti verso le tre vetture coinvolte nel tamponamento, preciso che ho visto della vampate di fuoco uscire dalla bocca dell‘arma da questo ho tratto la conclusione che l’arma stesse sparando. Verbale di Cristina Damiani, 26./5/1978, atti 1° commissione Moro, vol. 30, pag. 419
Fermo restando l'assoluta buona fede della Damiani crediamo sia doveroso notare un particolare.
Dalla dichiarazione della Damiani abbiamo il punto preciso di osservazione, ovvero grosso modo il portone dello stabile n.94 di Via Fani. Quanto dista quel punto dall'area dell'agguato?
Abbiamo provato tramite Google map a stabilire la visuale e la distanza. Nel fotogramma successivo si vede il punto di vista dall' altezza del civico 94. E' doveroso notare che la ripresa è effettuata con un grandangolo e quindi le distanze sono di molto aumentate.
La visuale grosso modo dal civico 94, punto di osservazione della Damiani. Sulla sinistra la Fermata del Bus. Sullo sfondo l'incrocio con via Stresa identificabile dal segnale blu del passaggio pedonale. La ripresa è effettuata con un grandangolo che amplifica notevolmente le distanze.
Abbiamo perciò provato a misurare la distanza in metri. Per fare ciò abbiamo preso due punti certi presenti su Google map ovvero la fermata del bus Fani/Stresa in alto a sinistra ed il monumento ai caduti in basso a destra. Il risultato, come si può vedere nell'immagine, è di 71 metri.
Misurazione in Google Map della distanza dalla fermata Bus Fani/Stresa ed il monumento agli uomini della scorta di Moro.
La distanza tra il civico 94 e la Fermata del bus è stata stimata sempre con Google Map intorno ai 20 - 24 metri, d'altro canto Google, per raggiungere il monumento, arriva all'incrocio e torna indietro aumentando il numero dei metri, infine la Mini minor, dietro cui si nasconderebbe lo sparatore, è più in alto rispetto al monumento ai caduti. Ponendo che queste differenze si annullino tra loro, si può affermare, ed è una stima prudenziale, che la distanza tra la teste e l'auto sarebbe intorno ai 70 metri. Infine bisogna ribadire che questa misurazione è del tutto empirica anche perché non sappiamo quanto Google Map sia precisa su distanze così brevi.
Assumendo per buona la misurazione, sottolieneando ancora una volta l'approssimazione del calcolo, è giusto porsi una domanda: quale è la visuale da 70 metri di distanza? E' possibile vedere la canna di un fucile spuntare da dietro una macchina?
Per avvalorare la testimonianza di Cristina Damiani la relazione della Commissione Antimafia riprende il racconto fatto da Alessandro Marini il 16 marzo 1978 affermando
Il racconto di Cristina Damiani corrisponde peraltro sostanzialmente con quello di Antonio Marini. Commissione Antimafia XVIII legs., cit. pag. 17
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Vediamo allora la testimonianza di Marini:
« al contempo dalla terza macchina è disceso dalla parte posteriore destra un individuo giovane, con in mano una pistola Credo che si accingesse a sparare o comunque ad agire, ma improvvisamente è stato freddato dai colpi di mitra esplosi da altri due individui che sono sbucati tra due autovetture parcheggiate circa 10-15 metri oltre i quattro individui dal lato opposto a quello dove si trovavano le tre autovetture». Ibid
Come si può notare le testimonianze sono ben diverse: la Damiani vede solo la canna di un mitra che spunta da un auto in sosta: dello sparatore non c'è traccia. Marini vede addirittura due individui ben visibili sul lato sinistro della strada. Inoltre Cristina Damiani indica che l'auto che nasconde il brigatista era: «parcheggiata davanti al bar Olivetti». Marini posiziona le auto « circa 10-15 metri oltre i quattro individui » vale a dire molto più in alto.
La relazione della Commissione considera inopinatamente le due testimonianze sostanzialmente uguali.
E' singolare come spesso nella vicenda Moro ci sia una diversa valutazione delle testimonianze: in alcuni casi si analizzano i particolari in modo maniacale rilevando ogni piccola discrepanza, in altri si prende solo ciò che interessa sorvolando su differenze macroscopiche.