Commissione Antimafia - XVIII legislatura
Ancora la moto Honda
La Commissione porta ben 7 testimoni che proverebbero la sua partecipazione all'azione. Analizzate in dettaglio si nota che solo due testimoni Marini ed Intrevado, seppur in modo diverso, vedono l'Honda in azione. Per provare in coinvolgimento dell'Honda non basta il censimento delle moto passate nei paraggi di via Fani prima o dopo l'attacco.
Chiaramente in una relazione sulla vicenda Moro che si rispetti, non può mancare un capitolo dedicato alla moto Honda, ed infatti la Commissione Antimafia dedica un paragrafo all'annoso problema della motocicletta. Lo fa interrogando nuovamente Luca Moschini e affermando che il ruolo "operativo" della moto è confermato da ben 7 testimoni ovvero: Marini, Intrevado, Moschini, Nucci, Barbaro, Di Chiara e Guglielmo. In particolare le testimonianze di Di Chiara e Guglreiemo sono riprese dai lavori della 2° Commissione Moro.
Peccato. però, che i relatori si dimentichino di citare uno dei maggiori risultati della Commissione precedente: ovvero aver accertato iniquivocabilmente che i brigatisti non colpirono il motorino di Alessandro Marini. Considerata, questa, da sempre, la prova certa della partecipazione dell'Honda all'agguato.
Dell'argomento ci siamo già occupati in La moto Honda e il motorino quindi qui ci limiteremo ad analizzare le testimonianze citate dalla Commissione Antimafia.
Marini e Intrevado sono gli unici due dei sette che assistono all'agguato, come ampiamente descritto nell'articolo La moto Honda e il motorino, vedono ambedue la moto Honda ma le descrizioni sono decisamente diverse tra loro.
Moschini, nuovamente sentito dalla Commissione, conferma di aver visto una moto, di colore diverso da quella vista da Marini, bordeaux invece che blu, e comunque alcuni minuti prima dell'azione, tanto che sa dell'agguato quando arriva al lavoro.
Barbaro, il famoso uomo dal cappotto di cammello, nell'intervista a Sassoli afferma:
camminando lungo via Stresa ho sentito dei colpi di mitra mi sono accucciato dietro un'auto, dopo un pò di tempo sono sceso giù, nel frattempo ho visto passare una macchina scura seguita ad una certa distanza da una moto* quindi vede una moto, di cui non dice il tipo, addirittura in via Stresa.
Interrogato dalla 2 Commissione Moro, Barbaro dirà di non ricordare la moto.
Gherardo Nucci, colui che scatta "le foto scomparse" nelle sue testimonianze rese nel 1978 afferma di essere arrivato in via Fani alcuni minuti dopo l'azione tanto che non può transitare in via Fani e deve cercare parcheggio nelle vie limitrofe. Nelle testimonianze non cita mai la moto Honda. Solo nel 1998 cambiando totalmente il suo racconto afferma di aver assisto all'azione ed aver visto una persona salire a bordo di una motocicletta, guidata da un’altra persona, che si allontanò dirigendosi in via Stresa, direzione Trionfale.
Gli ultimi due testimoni, De Chiara e Gugliemo sono ascoltati dalla 2° commissione Moro ben 38 anni dopo i fatti. Di loro purtroppo non sono rintracciabili gli originali delle audizioni.
Secondo quanto riportato dalla Commissione Moro 2, nella dichiarazione di Giovanni Di Chiara si nota una palese contraddizione, infatti si dice:
di aver udito colpi di arma da fuoco e di aver visto allontanarsi a sinistra, su via Stresa, una motocicletta con a bordo due persone, delle quali una aveva sparato verso qualcuno. 1° relazione CM2, pag.88
Ora se ha solo sentito dei colpi di arma da fuoco come fa ad attribuirli alla persona sulla moto Honda?
Infine anche la Gugliemo afferma di aver assistito all'azione, aver visto caricare una persona su un auto e visto la moto Honda seguire l'auto verso via Stresa. Credo che però sia interessante dedicare qualche riga alla Guglielmo.
Di Eleonora Guglielmo non ci sono verbali nel 1978 perché non si presentò a testimoniare. In compenso era una delle persone più loquaci con i giornalisti, le sue dichiarazioni sono riportate da diversi quotidiani.:
Riportiamo una parte dell'articolo pubblicato da Il Tempo del 18 marzo:
E.G., (non vuole dire di più) si sporge dall'inferriata del giardino dello zio vogliosa di parlare.[...]
«Se ero nella doccia, mi avrebbero preso,. Ma mi trovavo a letto. La sera prima ero andata a ballare. Adesso ci andrò sempre. Mi sono messa una camicia ed i pantaloni e sono arrivata da questa parte del giardino. Ero arrabbiata, perché pensavo che fossero dei ragazzini con i petardi. Poi mi sono resa conto e sono scappata. Ho visto i due sulla moto, la donna con lo chignon; lo ha portato via a spintoni uno vestito con qualcosa di chiaro e quello che poi era steso in terra non c'era ancora. E' durato un bel po' di minuti mica pochi secondi.[...]
Alcune parole, sia pure nella confusione e nel frastuono, sarebbero risuonate distinte: «Quello no! Acchiappalo! Lasciatemi, lasciatemi! Achtung».
E.G. è presa dal ruolo inatteso di detective: «Un bossolo l'ho trovato io, la scientifica nemmeno se ne era accorta. Con questa diapositiva che ho rinvenuto poco fa nel giardino. Vuole vederla?». A colori, un lui con casco ed una lei molto bella su una motocicletta.
«Ma la motocicletta mi pareva un 'altra»
Come si vede la Guglielmo dice tutto e di più. Quando sente i colpi sta a letto. Ha il tempo di vestirsi e uscire in giardino e riesce a vedere gran parte dell'azione,sente parlare, solo lei, i terroristi in tedesco, a bordo della moto vede una donna con lo chignon, afferma che quando viene prelevato Moro Iozzino ancora non è stato ucciso, infine dice che è meglio dire che non ho visto nulla ma parla con tutti i giornalisti.
Altri particolari li apprendiamo dalla relazione fatta dal magistrato Donadio che ha interrogato la Guglielmo per conto la 2° Commissione Moro. Negli anni successiva avrebbe riconosciuto in Prospero Gallinari uno dei brigatisti dell'agguato, presente tra la folla subito dopo l'agguato. Infine avrebbe trovato nell'annaffiatoio del proprio giardino, un rullino fotografico sospetto che avrebbe consegnato non si sa bene a chi!
Per concludere, per dimostrare il ruolo operativo della Moto Honda si continuano a collezionare testimonianze fantasiose e a considerare come probanti testimoni che non assistono all'azione ma vedono in precedenza o successivamente una moto. Forse ci si dovrebbe ricordare che ciò che interessa è stabilire se l'Honda partecipò all'agguato, e non fare il censimento delle moto presenti intorno alle ore 9 nella zona di via Fani.